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martedì, gennaio 16, 2007

Gli Stili della Leadership.

In questo post parleremo di Leadership approfondendo i sei stili già identificati da Daniel Goleman. Il Leader è la persona che accende il nostro entusiasmo e riesce a darci la giusta carica facendo leva sulle nostre emozioni. Quando le nostre emozioni sono influenzate in senso positivo si crea risonanza e si pongono le basi per l'eccellenza e la prosperità di un'azienda.
Oggi la Leadership e il Carisma non sono richiesti solo al presidente o amministratore delegato di un'importante multinazionale ma vengono ricercati in qualunque individuo di qualunque livello. Il saper lavorare in team, conoscere come valorizzare le proprie competenze ed essere in grado di dare il giusto apporto di carica positiva all'ufficio sono ingredienti indispensabili nell'ambito occupazionale moderno. Anche nel contesto familiare essere da guida per gli altri, pensiamo ad esempio al rapporto con i propri figli, ha risvolti importanti che portano a raggiungere o meno determinati traguardi. Proprio per questo si parla tanto di leadership ed è opportuno analizzarne le specificità legate al contesto di applicazione.
Occorre ricordare che, anche in questo caso, è importante avere elasticità e per sapersi adattare alle singole circostanze. Infatti si raggiunge l'efficacia quando si riesce a spaziare da un comportamento all'altro mentre utilizzare un solo strumento porta a deteriorare la prestazione. Ecco in sintesi i modelli del "guidare" se stessi e gli altri:
Visionario: il leader visionario si impegna nello spingere le persone verso la vision condivisa; crea un impatto sul clima aziendale molto positivo; è utile adottare questo stile quando occorre un cambiamento di prospettiva (pensiamo ad un'azienda che deve ricollocare la propria attività in un settore nuovo per riuscire a sopravvivere).
Coach: stabilisce collegamenti tra le aspirazioni del singolo e l'obiettivo dell'azienda; crea un impatto aziendale altamente positivo; è opportuno adottare questo stile, ad esempio, per aiutare un dipendente a migliorare le proprie competenze raggiungendo un incremento della prestazioni.
Affiliativo: favorisce le relazioni interpersonali creando armonia nello staff; la sua azione è positiva sul mantenimento di un sereno clima aziendale; è un approccio utile in momenti di tensione e per ricompattare un gruppo.
Democratico: cerca in consenso prima di prendere una decisione valorizzando l'apporto delle altre persone attraverso la partecipazione; è molto utile adottare questo stile di leadership per ricevere feedback dai collaboratori riuscendo così a mantenere un clima lavorativo produttivo.
Battistrada: è il leader che raggiunge per primo i risultati aprendo nuove strade di business; molte volte in azienda è usato in maniera inefficace o per troppo tempo portando a risultati insoddisfacenti; può essere efficace quando un'azienda deve aprire nuovi mercati ed i dipendenti si sentono insicuri di fronte al rapido cambiamento degli scenari. Un abuso di questo stile può portare ad un'ansia da prestazione che tende a logorare il collaboratore.
Autoritario: utilizza direttive chiare e precise che non ammettono replica; usa spesso la leva motivazionale legata alla paura delle conseguenze rendendo il clima aziendale teso e poco incline all'assunzione di responsabilità da parte dei singoli; questo stile di leadership trova utilità ed efficacia in situazioni di emergenza, come ad esempio una grave crisi finanziaria che porta l'azienda ad un drastico taglio dei livelli occupazionali.
Come abbiamo visto tutti gli stili guida possono avere influssi positivi, soprattutto se si utilizzano i primi quattro modelli. Gli ultimi due stili di leadership vanno usati con parsimonia, per brevi periodi ed in particolari contingenze. Un loro uso prolungato porterebbe ad un deterioramento del clima aziendale con inevitabile calo della produttività.


Coachtive, Gianluca Testa

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